Nonostante fossero anni che volevo visitarne una, quella era la prima volta che accompagnavo Giordana in una SPA naturista.
Fin dalla reception di quel club privé per nudisti, mi sembrò di essere capitata in un mondo delicato, distaccato dal trambusto della vita quotidiana.
Avevo molte cose in comune con la mia damigella d’onore, non ultimo una concezione del corpo slegata da qualsiasi tabù. Entrambe apprezziamo le forme per quello che sono e non per una recondita allusione sessuale.
Durante la permanenza nella struttura, ebbi modo di fare molti incontri nudisti. Fu piacevole conversare soprattutto con una coppia sposata che, tra un bagno di sole e uno in piscina, amavano sorseggiare drink al lounge bar.

Furono proprio loro a dirmi che quel centro benessere naturista aveva una delle saune più belle e accessoriate d’Italia, scoperto grazie al Privé di SPAalNaturale.it
Proposi a Giordana di immergerci nei locali caldi e vaporosi della sauna e ovviamente lei non se lo fece ripetere due volte.
La sauna che avevamo scelto ospitava solo un giovane uomo. Avrà avuto non più di 35 anni e i segni particolari, oltre a un fisico palestrato e i capelli corti di un intenso nero corvino, erano un tatuaggio con un ramo di ciliegio che cingeva il pettorale sinistro.
Alla prima, non capii cosa mi stesse succedendo, ma sono certa di non aver distolto lo sguardo nemmeno per un secondo da quel ragazzo. A suscitare il mio interesse era la pelle tonica, soda e uniforme di quel tipo. Era imperlata di sudore e quei rivoli umidi non facevano altro che esaltare il tono color caramello dell’incarnato.
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Quando il nostro compagno di sauna aprì gli occhi, mostrò due occhi neri di un’intensità talmente profonda che ne fui rapita. Sentivo il suo sguardo che mi scrutava, lo sentivo poggiarsi ovunque, sulle mie labbra ormai gonfie, sulle mie spalle, sulle mie gambe.
Giordana, nel frattempo, aveva completamente rimosso ogni inibizione. Era al mio fianco, con le cosce aperte e riuscivo a intuire il movimento oscillante della sua mano. La testa poggiava alla parete e il suo collo era percorso da vibrazioni ritmiche.
Pensavo volesse appartarsi con quel tipo e io, francamente, iniziai a sentirmi di troppo. Così mi alzai e, proprio mentre stavo per abbandonare la sala, ecco che entrò la coppia di sposini che avevo già incrociato al bar.
Non volevo far credere che stessi andando via per colpa loro e tornai al mio posto, col capo chino a fissare i piedi. Non lo sollevai nemmeno quando il ragazzo seduto davanti a me disse, rivolgendosi a Giordana: “Se vuoi te lo do, ma voglio vedervi pomiciare“.
Lo avevamo già fatto, in passato, ma per puro spirito ludico. Questa volta, la sua lingua era intrisa di voglia. Provai una bella sensazione nel baciare la mia migliore amica, un piacere interrotto da quel tipo che con fare arrogante si avvicinò.
Si sedette accanto a me, facendomi segno di sedermi sulle sue cosce. Lui, con fare gradasso, mi mise le mani sulle spalle, spingendomi verso il basso.
Il ragazzo si muoveva con molta sensualità e aveva una mano nella mia bocca. Io gli succhiavo le dita mi prese con avidità.
Fu tra quei sussulti improvvisi che lo notai. Mentre io e la mia amica ci stavamo dando da fare, il marito della giovane coppia godeva con Giordana, con lo sguardo fisso sulla moglie.